Home Fantasy Le notti di Cliffmouth – Luci verdi dall’inferno – Mattia Manfredonia

Le notti di Cliffmouth – Luci verdi dall’inferno – Mattia Manfredonia

Di Lettrice Per Passione
10 min

«Dicono a Vesper che: “D’un lato o dall’altro al terzo se ne vanno i forestieri. Al primo sono troppo stanchi e a quel confine non danno che un’occhiata. Al secondo, cogliendo l’assurdità della sua mutevolezza, rimangono indecisi. Al terzo, o trovano il coraggio di affrontare le nebbie o tornano verso le contee conosciute.»

Buona domenica lettori!
Oggi vi parlo di questo primo libro della dilogia «Le notti di Cliffmouth» dal sottotitolo «Luci verdi dall’inferno», scritto da Mattia Manfredonia ed edito da Lumien Edizioni.

Avevo acquistato questo primo volume al Salone del Libro l’anno scorso ed ero davvero curiosa di poterlo leggere, ma sapendo che un secondo libro era in uscita, beh, ho preferito aspettare. Infatti il secondo è già in lettura!

Che dire? Ho scoperto questa casa editrice grazie ad Elisa, la mia fantastica partner in crime per le letture (siamo colpevoli entrambe, perchè ci consigliamo libri a vicenda).
Mattia l’ho conosciuto proprio l’anno scorso al Salone del Libro e grazie a questa bellissima esperienza l’ho seguito e lo seguo nelle sue avventure a Cliffmouth e nei suoi viaggi per presentare i suoi libri. Quando ho saputo della pubblicazione del secondo volume mi sono portata avanti e in viaggio verso il Salone ho deciso di iniziare il primo!

Mi domando cosa abbia aspettato a farlo.

A partire dalla grafica della copertina e delle pagine interne, sono rimasta davvero colpita dalla narrazione.
Cliffmouth è una piccola cittadina che si trova su un promontorio affacciato sul Mare dei Sussulti, e fa parte del Krakenshire, un territorio del mondo immaginario di Vespria. A questo proposito, devo dare un plauso alla mappa disegnata, perchè io sono una patita delle mappe e se in un fantasy mi mancano, non riesco ad orientarmi. Questa è stata molto utile, soprattutto per capire la provenienza di Hazebelle e Cordelia, le due Dame del Cordoglio che fanno il loro ingresso come primi personaggi che giungono a Cliffmouth, su richiesta di un amico, chiamate con una lettera inviata proprio a Dama Hazebelle. Cordelia è un apprendista delle Dame del Cordoglio, un ordine che serve a trovare ed epurare i malefici e le stregonerie nei territori di Vespria. È un’apprendista talentuosa, la nostra Cordelia: conosce l’infernale, la lingua degli inferi, e tante altre cose che le saranno utili in questa prima parte della sua avventura.

Insieme a Hazebelle e a Cordelia troviamo Edward Embermane, il loro cocchiere, che le accompagna proprio a Cliffmouth e che lega con Greta, la cameriera che lavora presso la Bruma Smeralda, la locanda di proprietà di uno gnomo per bene, il signor Humpleton, dove si svolge la maggior parte della narrazione. Greta è una mezzosangue, la stirpe infernale macchia la sua identità, con alcuni tratti molto evidenti, che instillano in Cordelia più di un sospetto.
Oltre a Cliffmouth, ci sono alcune vicende che si svolgono anche su di una nave, la Floating Burrow, che approda proprio a Krakenfalls e si dirige verso la città sul promontorio, o meglio lo fanno il capitano, Jim Torljstin e Mastro Karjak, rispettivamente uno gnomo e un orco, che giungono a Cliffmouth proprio nel momento in cui si scatena una tempesta, che non è propriamente naturale.
Dunque, la vicenda non è così semplice come si prospetta. Ci sono enigmi da risolvere, sparizioni che si verificano, sospetti che vengono individuati e personaggi originali che vengono presentati via via che la narrazione prosegue.

Non posso svelarvi tutto, ma sappiate che mi è piaciuto molto lo stile di scrittura. Mattia accompagna il lettore con una lentezza che non è noiosa, ma serve a scoprire tutti gli incastri necessari per comprendere chiaramente che cosa sta accadendo: dall’arrivo di Hazebelle e di Cordelia, all’apparizione di Nigel, un vecchio amico della Dama del Cordoglio, che si affeziona anche all’apprendista. C’è un che di lovecraftiano tra le pagine di questo libro e l’ambientazione vittoriana è decisamente intrigante e sprona il lettore ad andare avanti.
Cliffmouth è infestata da sparizioni che si verificano a causa di piccoli esseri verdi che non si sa da dove siano apparsi: oltre al notaio, su cui indagano Hazebelle e Cordelia, insieme a Nigel, anche una ragazza, Odette, una smorfiosa ricca e sfrontata, viene infettata e posseduta da qualcosa di ben più grande di lei.

La narrazione si interrompe con un colpo di scena, come è giusto che sia, e invoglia il lettore a proseguire per capire cosa succederà a Cliffmouth.
Meno male che ho già il secondo libro, perchè sono davvero curiosa di sapere cosa accadrà a Cordelia, Hazebelle e a tutti gli abitanti della piccola città sul promontorio, ora che il mistero è stato in parte svelato.

Ci sono delle pecche, non è perfetto, ma nessun libro lo è: avrei apprezzato un po’ più di descrizione del territorio e di worldbuilding, così come di descrizione dei personaggi e della loro storia, ma forse troverò qualcosa nel secondo libro!

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