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Vita Karoli – Eginardo – a cura di Paolo Chiesa

Di Lettrice Per Passione
10 min

«Erat enim semper Romanis et Grecis Francorum suspecta potentia; unde et illud Grecum extat proverbium: Φράγγον φίλον έχεις γεíτονα ούχ έχεις»
«La potenza dei Franchi continuava infatti ad essere sospetta ai Romani e ai Greci, tanto che un proverbio greco dice: un franco tienitelo per amico, ma mai per vicino»

Eginardo

Questo libro ha una storia che va un po’ indietro nel tempo, fino alla mia vita universitaria.
Quando ho iniziato il corso di laurea in Storia Medievale, portandolo a termine e laureandomi, alla fine, una delle prime lezioni che ho seguito, insieme ai miei pochissimi colleghi – vent’anni fa non eravamo in tanti a studiare storia medievale – parlava proprio di Carlo Magno.

Vi racconto un aneddoto non richiesto, ma necessario a comprendere il mio amore per Carlo Magno.
Durante il primo corso seguito con il Prof. Giovanni Cherubini, purtroppo deceduto tre anni fa, mentre lo aspettavamo in aula, avevamo a disposizione una lavagna e io e altri tre colleghi, da bravi studenti di storia medievale, ci siamo messi a scrivere alla lavagna proprio la discendenza del buon Carlo, perchè avendo avuto molte mogli e concubine, di conseguenza aveva avuto anche molti figli, e noi ne avevamo perso uno, peraltro fondamentale, per strada e non riuscivamo a collocarlo.
Eravamo ancora alle prime armi, era forse la quarta o quinta lezione che frequentavamo di quel primissimo corso che trattava la storia medievale canonica, quella che si studia dalla caduta dell’Impero Romano alla scoperta dell’America.
Sotto gli occhi increduli degli studenti di lettere e filosofia, che frequentavano il nostro stesso corso perchè previsto dal loro curriculum di studi, ad un certo punto, concentrati come eravamo, sentiamo la voce del professore alle spalle che diceva:«Allora questa lezione potete farla voi!». Chiaramente era un commento ironico, il prof. Cherubini era un uomo gioviale, severo durante gli esami, ma durante le lezioni era davvero un maestro di vita.

Qui nasce il mio primo amore per Carlo. Successivamente durante un esame di Letteratura Latina Medievale, con la Prof.ssa Silvia Cantelli, abbiamo affrontato la Vita di Carlo Magno, scritta da Eginardo: solamente qualche passo, niente di più, perchè il corso e l’esame era su tutt’altri argomenti, ma abbiamo toccato la Vita Karoli per una lezione e io non so cosa sia accaduto, ma mi sono innamorata di questa figura storica.

Per me Carlo è l’Imperatore, quello con la I maiuscola, che ha compiuto imprese mirabolanti e ha unificato un territorio che era diviso tra i vari popoli barbarici, quello che ha inventato il sistema scolastico, chiaramente basilare, quello che non sapeva scrivere e che ha imparato a farlo in tarda età, con tutte le difficoltà del caso. Quello che, interessato alle cose colte, ha riuniuto studiosi e monaci sotto la sua ala, ad Aquisgrana.
Tra questi c’era anche Eginardo, Einhart, in lingua originale, che dall’abbazia di Fulda è stato chiamato alla corte di Carlo, diventando, insieme ad Alcuino di York, uno dei suoi consiglieri più fidati.

Questo libro che finalmente ho letto, è stato una sorta di fioretto.
Mi ero ripromessa di leggerlo non appena avrei visitato Aquisgrana e quella cappella palatina dove si trova il trono di Carlo Magno, quello che qualcuno definirebbe un sedile di pietra – in effetti lo è – ma per me ha un significato profondo. Perchè Carlo è stato uno dei miei primi amori di medievista e sì, io mi sono commossa quando ho visto le sue spoglie – le Sacre Spoglie dello Imperatore!

Scherzi a parte, questo libro è davvero molto ben curato. La «Vita Karoli» in sè è lunga una sessantina di pagina, consideratene la metà, perchè questa edizione ha il testo latino orginale a fronte. Le parti interessanti di questo libro sono la nutrita bibliografia, la presenza della genealogia di Carlo (che a leggerla ora mi sale un sorriso in ricordo del Prof. Cherubini), le mappe dei territori conquistati, ma anche cinque saggi critici: «Aspetti letterari e fortuna critica della Vita Karoli» di Francesco Stella, «Noi ed Eginardo. La Vita Karoli come documento storiografico» di Giuseppe Albertoni, «La lingua e lo stile della Vita Karoli» di Luigi G. G. Ricci, «Carlo Magno, rex barbaricus» di Alessandro Zironi e «Un altro Carlo Magno. I Gesta Karoli di Notkero di San Gallo» di Ileana Pagani.

Sono cinque saggi che spiegano molto bene tutto il contorno letterario, storiografico, linguistico perfino che gira attorno a questa opera magnifica che è arrivata fino a noi quasi perfettamente conservata.

Per me, questo è il libro dell’anno, il Libro dei Libri, che custodirò nel cuore e nella mia libreria.
Chiaramente è un saggio molto storico, quindi la lettura può sì attirare i più curiosi, ma tenete conto che, in quanto saggio storico e storiografico, ha un certo costo.

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