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Spuma di luna – Manuela Vinario

Di Lettrice Per Passione
6 min

«La voce della foresta e i sussurri saggi degli alberi accompagnavano il passaggio di Bulan nel suo cammino verso la compiutezza della propria essenza.»

Buonasera, #readers

Questa che propongo oggi è una breve collaborazione che fa parte di un progetto più grande, Le Figie del Mondo. Ringrazio Manuela Vinario per avermi inviato una copia cartacea gratuitamente e per avermi permesso di leggere questo piccolo frammento che andrà a comporre qualcosa di più grande!

Ci troviamo in Indonesia, più precisamente nell’isola di Komodo, e la protagonista di questa storia è Bulan, una ragazza di quattordici anni, fedele al dio Ganesh. Cosa ha di strano questa ragazza? Il suo vero aspetto viene rivelato solamente di notte, quando la luce della luna colpisce il suo corpo, che si tinge di una luce violetta, grazie al potere derivato dalla sua natura divina: non tutti i membri della sua famiglia sanno di questo segreto e lei decide di svelarlo proprio a Reza, un giovane che giunge insieme a suo padre, esploratore e fotografo naturalista, che sull’isola di Komodo è venuto proprio per fotografare i varani, questi rettili enormi, il cui veleno è letale.

Reza, una notte in cui vaga alla ricerca di un nido di varani per fare delle foto interessanti, si imbatte proprio in Bulan, che decide di mostrarsi per quello che è realmente. Circondata dai varani che la proteggono e investita della luce della luna, appare come la divinità che è, mostrandosi come non fa con nessuno, se non i pochi membri della sua famiglia che ne sono a conoscenza. Questo fa sì che il legame tra Reza e Bulan si rafforzi e vada oltre la semplice conoscenza banale tra un ragazzo appena giunto sull’isola e un’abitante della stessa che vive lì da sempre.

La vicenda continua: Bulan segue il matrimonio della sorella Intan, che si sposa e compie il viaggio rituale, incorrendo in un pericolo che non coinvolge solamente lei, ma anche tutta la famiglia di Bulan.

Il finale è molto dolce, troppo per i miei gusti, ma sono i miei gusti, chiaramente.

Diciamo che, secondo i miei canoni, questo libro non è proprio nelle mie corde, ma gli ho voluto dare una chance, proprio perchè con un altro libro dell’autrice mi sono trovata bene, e perchè lei stessa mi ha chiesto di collaborare, per cui ho deciso di affrontare questo argomento per me nuovo – la mitologia dell’Indonesia.

Da un lato ho fatto bene, proprio perchè non conoscendo molto bene l’argomento, mi sono affidata alle parole del libro ed è stata questa la scintilla che mi ha fatto scattare la voglia di leggerlo tutto d’un fiato, in un pomeriggio.

Nonostante faccia parte di una collana di quelli che saranno sei libri, ambientati in luoghi diversi del mondo, questo breve libro di nemmeno un centinaio di pagine è autoconclusivo e mescola la religione induista e valori come l’amicizia e l’amore in pochissime pagine, ma lo fa in maniera decisamente coinvolgente.

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