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Pesadelo – Racconti d’angosce e ossessioni dal Brasile – AA. VV.

Di Lettrice Per Passione
12 min

«Silenzio! È il ballo dei morti,
Che spaventosa adunanza!
Già dalle tombe si levano
Per quell’orribile danza…
Si divincolano fieri
Spiriti che fino a ieri,
S’aggiravano qui intorno;
Su quei crani macilenti
Vermi passeggiano lenti
Assurdo e orrorifico adorno!…»

Carlos Ferreira

Come sempre, quando recensisco un libro della casa editrice che amo, ABEditore, cerco di essere imparziale e di esprimere la mia opinione come una lettrice qualsiasi che si ritrova davanti un libro come questo.

Purtroppo, per me è difficile, perchè a loro mi lega un’amicizia molto profonda, almeno dal mio punto di vista, perchè prima di essere editori che pubblicano dei libri meravigliosi, sono degli amici che cerco di incontrare ogni volta che posso, alle fiere o anche in altre circostanze, nonostante la lontananza.

Pesadelo è un libro davvero impressionante: se non conoscete la letteratura brasiliana, non vi preoccupate, perchè questi racconti, sempre improntato sullo stile di ABEditore, vi faranno scoprire la natura un po’ terrificante di questo Paese. Badate bene, non è che il Brasile sia solo terrificante. Attraverso questi racconti, però, si riesce a cogliere una sfumatura particolare, che un lettore anonimo che si ritrova ad affrontare un libro come questo pensa si possa trovare solamente nei romanzi gotici europei.

Invece, questo libro è stata una sorpresa emozionante.
Tradotto da Francesca Felici e Tiziana Tonon, con le grafiche come sempre curate in maniera impeccabile da Lorenzo Incarbone, mi ha piacevolmente colpita la prefazione di Antonella Castello, Direttrice Editoriale della casa editrice in questione, che comunica al lettore che sono stati sostituiti alcuni termini in traduzione, di cui riporto uno stralcio: «Al giorno d’oggi, però, non si può accettare che opere di indubbio valore letterario continuino ad essere diffuse mantenendo lo stesso codice dell’epoca in cui sono state scritte, laddove questo codice non rispecchi i valori di umanità e rispetto che devono essere pretesi e difesi per qualsiasi essere vivente.». Vi chiederete il perchè di questa premessa? Perchè questi racconti sono stati tutti scritti a cavallo tra il XIX e il XX secolo, quando il Brasile era stato liberato da poco dalla schiavitù, quindi termini dispregiativi per appellare un essere umano erano all’ordine del giorno.
Nonostante questa scelta di traduzione, i racconti non hanno perso, a mio avviso il loro messaggio.

Pesadelo significa incubo, e questo libro parla proprio di tutte le ossessioni e di tutte le paure comuni all’epoca, che si basano su racconti di scrittori e scrittrici brasiliani che sembrano essere usciti da un mondo quasi onirico.
Il libro entra a far parte della collana “Ombre e creature” della casa editrice e si divide in quattro parti, più un Intermezzo apocalittico: Ossessioni, Incontri Spettrali, Superstizioni e Presagi e Raffinate Crudeltà, racchiudendo dodici racconti, quattro per sezione, scritti da autori ed autrici brasiliani.
Ogni racconto è preceduto da una breve biografia dell’autore e da un minimo riassunto di ciò che si va ad affrontare, per dare al lettore un contesto di riferimento.

Ossessioni: in questi quattro racconti si incontrano autori come che racchiudono nei loro racconti ossessioni e manie quasi umane, per certi versi, mentre altre invece sono più tendenti al soprannaturale. Qui sono racchiusi i seguenti racconti: Dentro la notte, di João de Rio, La nevrosi cromatica di Júlia Lopes de Almeida, Barbablù, di Monteiro Lobato e Uno stranissimo disturbo, sempre di de Rio. Ammetto che leggendo il racconto Barbablù un po’ ho sorriso, perchè è molto simile al nostro Barbablù, ma con un’ossessione differente.

Incontri Spettrali: qui è la morte a farla da padrona, nel vero senso della parola. Ci sono racconti che parlano della paura della morte, la paura più vecchia del mondo e quelli racchiusi in questa sezione sono: Morta?! di Afonso Celso, Il ballo delle mummie, una poesia di Carlos Ferreira, Il festino del cimitero, di Cícero Pontes e La casa dei morti di Júlia Lopes de Almeida.

L’intermezzo apocalittico contiene il racconto Demoni di Aluísio de Azevedo, molto interessante e a tratti grottesco.

Superstizioni e Presagi: la superstizione, si sa, accompagna lo scongiuro di una morte o di un avvenimento funesto. Quindi in qualche modo, questa sezione si collega alla precedente, anche se, come scritto nell’introduzione, la morte permea un po’ tutti i racconti di questo volume. La superstizione e i presagi che fanno parte di questi racconti sono chiaramente legati all’influenza che questi temi hanno sull’animo umano, soprattutto quando si parla di destino. Qui troviamo i racconti: La cartomante, di Machado de Assis, L’Acauã, di Inglês de Souza, Morto vivente, un sonetto di Afonso Celso e Morto-vivente, un racconto di Mário de Alencar.

Raffinate crudeltà: questa è stata la sezione che mi ha turbata più di tutte. Diciamo non un turbamento brutto, sia chiaro. Ormai siamo abituati a leggere di tutto, ma mi sono calata nel periodo in cui sono stati scritti i racconti chiusi in questa sezione e devo dire la verità, sono stati davvero impressionanti. Il primo racconto mi ha abbastanza impressionata, lo ammetto. Si tratta di Racconto alessandrino, di Machado de Assis, che parla di esperimenti che vengono poi fatti passando dagli animali agli esseri umani. Gli altri tre racconti sono i seguenti: Il giuramento, di Humberto de Campos, Coscienza pulita, di João de Cruz e Souza e Senz’occhi di Machado de Assis.

Senza entrare troppo nei particolari, qui sopra vi ho fatto un riassunto di ciò che potete trovare all’interno del libro, con un elenco dei racconti suddiviso per sezione. Non sono entrata troppo nei particolari di ciascun racconto, perchè è giusto che li scopriate voi, che vi impauriate, che vi spaventiate, che vi ossessioniate, proprio perchè è questo lo spirito del libro, oltre che di farvi godere della letteratura brasiliana, così poco conosciuta nella storia della letteratura mondiale, o meglio forse è poco conosciuta nel nostro paese.

Come sempre, vi consiglio la lettura di questa raccolta di racconti. Come posso non farlo?
Il progetto grafico, oltretutto, è impeccabile come sempre. La copertina è qualcosa di assurdo e inquietante, in senso buono.

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