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Pauline – Alexandre Dumas

Di Lettrice Per Passione
9 min

«La grande disgrazia del nostro tempo è la ricerca del romanticismo e il disprezzo della semplicità. Quanto più la società perde la sua poesia, tanto più l’immaginazione delle menti più attive esige qualcosa di straordinario, che ogni giorno scompare dal mondo per trovare rifugio solo nel teatro o nei romanzi; da qui il fascino esercitato da personaggi eccezionali su tutto ciò che li circonda.»

Alfred de Nerval

Lo so, ABEditore ormai monopolizza la mia pagina, ma non è colpa mia se hanno dei libri fantastici e delle edizioni ancora più spettacolari.
Ogni mese ho deciso di leggere un ABEditore nuovo, o meglio, di mettermi in pari con le nuove uscite, perchè delle vecchie pubblicazioni me ne manca solamente una. Quindi eccomi qui per recensire questo libro scritto da Alexandre Dumas (padre) e tradotto per la casa editrice da Lorena Lombardi.

Questo è un romanzo a tutti gli effetti.
Si discosta un po’ dalle (in)solite pubblicazioni della casa editrice, ma nemmeno più di tanto, considerando le tematiche che vengono affrontate.

Lorena Lombardi ha già tradotto diverse cose per ABEditore, e non solo, e tra tutte ho apprezzato questo romanzo e la Piccola Guida Tascabile alla Gastronomia non convenzionale in letteratura.

Pauline è un romanzo narrato in prima persona da Alfred de Nerval proprio ad Alexandre Dumas. È uno dei primi scritti dell’autore e ha un profumo di letteratura gotica che si può leggere tra le righe, soprattutto per le ambientazioni e per le tematiche affrontate: un monastero in rovina, una foresta rigogliosa, una cella in cui la protagonista è stata fatta prigioniera, l’angoscia insita nel racconto stesso.

La storia è ambientata nel 1834 e vede Dumas e de Nerval che si incontrano dopo un anno dalla morte di Pauline. La vicenda della ragazza è piena di turbamenti. Pauline è una ragazza della buona società francese, che ha una dote di venticinquemila franchi con sè, oltre i quindicimila che restano alla madre. La ragazza incontra il conte Horace de Beuzeval e crede di innamorarsi di lui, che la sposa e la porta con sé, nella sua casa, che assomiglia molto più ad un castello. Ci sono cose, però, che non convincono affatto la giovane Pauline, soprattutto alcuni comportamenti del marito, che si incontra con due amici di dubbia reputazione per battute di caccia e per incontri che sembrano essere clandestini. Questa opinione Pauline se la fa proprio quando una notte intravede nell’oscurità tre fiaccole e scopre che il marito e i suoi due compari stanno trasportando un fagotto che pare dimenarsi. Il castello dove vive insieme al conte è pieno di passaggi segreti e proprio tramite uno di questi Pauline scopre le malefatte del marito, da un nascondiglio in un’intercapedine del muro, dietro ad un caminetto. L’emozione di una brutta vicenda non le fa trattenere un grido, e a causa di questo viene scoperta dal marito, che la rinchiude in una cella sotterranea, con un bicchiere d’acqua, del veleno ed una lettera. Uscendo dal nascondiglio, getta la chiave arrugginita in un punto ben preciso. Sembra andato tutto a buon fine, se non che Alfred de Nerval, nobile francese, aspirante pittore, viene sorpreso da una tempesta proprio mentre è in cerca di un punto favorevole per dipingere e si rifugia tra le rovine di un’abbazia. La stessa dove il conte ha rinchiuso Pauline nella cella.

Così Alfred ritrova Pauline, che aveva già incontrato in passato e di cui è innamorato perdutamente. L’amore non è però corrisposto, perchè la ragazza è in uno stato di agitazione incredibile e non pensa ad altro che a morire. Invece viene salvata. C’è un passaggio nel testo che vi sembrerà molto simile ad Orgoglio e Pregiudizio, a quando Mr Darcy dichiara il suo amore ad Elizabeth Bennet. Direi che vi ho detto tutto, no?

La vicenda di Pauline viene raccontata dalla ragazza stessa a Nerval, tanto che lui poi la riporta a Dumas, quando si incontrano, un anno dopo la morte della fanciulla.

La narrazione è incalzante, non vi annoierà mai e sicuramente le note inserite dalla traduttrice a piè di pagina servono a guidarvi soprattutto nella spiegazione di alcuni toponimi, nomi e citazioni che Dumas stesso inserisce nel suo romanzo.
L’edizione, poi, non è da meno, perchè ABEditore inserisce sempre cura e amore, precisione e elementi grafici che sono spettacolari e che vi faranno innamorare di ogni loro libro.

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