«La storia fuori dalla storia continua: Tolkien è ormai entrato a buon diritto nel novero dei classici della letteratura e dalle sue opere ne sono state tratte altre. […] Non solo ha creato una mitologia dell’Inghilterra, ma un intero mondo nel quale le persone continuano a entrare, a studiare, a sognare.»
Sara Gianotto
Buon sabato, readers!
Oggi vi porto alla scoperta di questo libro edito da Giulio Perrone e scritto da Sara Gianotto.
Da grande appassionata e, in parte, studiosa di Tolkien, devo dire che questo libro, che fa parte della collana “Passaggi di dogana”, nasconde delle bellissime curiosità (di cui io ero già a conoscenza).
Ciò non toglie che l’abbia letto con la dovuta attenzione, come ogni libro che parla del Professore.
Si divide in due parti: la prima tratta della vita del Professore, dei luoghi in cui ha vissuto. Dal Sudafrica dove è nato, fino a Sarehole, dove la sua immaginazione ha creato la Contea, fino a Oxford, agli Inklings e alle cattedre ricoperte in una delle più prestigiose università del mondo. La storia oxoniense di Tolkien è sempre accompagnata da Edith, sua moglie, l’amore della sua vita, che conosce a 16 anni e di cui si innamora perdutamente, anche se dovrà aspettarne altri cinque per poterla sposare. La vita di J. R. R. Tolkien trascorre tra studi eccellenti e scoperte letterarie, amori tormentati e sì, anche la Grande Guerra, la Prima Guerra Mondiale, a cui lui è costretto a partecipare, nella Somme. Una volta conclusa questa brutale parentesi della sua vita, Tolkien diventa un accademico di Oxford, detenendo la cattedra di lingua e letteratura inglese.
La seconda parte invece è una carrellata dei luoghi della Terra di Mezzo, il suo Legendarium, che va dalla creazione di Arda, alla Contea, al Regno degli Elfi, a quello dei Nani e a quelli degli Uomini.
Sara Gianotto ha scritto un libro che tutti possono leggere: non bisogna per forza essere cultori di Tolkien per poter sfogliare queste pagine ed entrare nel suo mondo. Sono tutte nozioni che, per chi conosce bene il Professore, non sono certo nuove, ma sicuramente invogliano alla lettura delle sue opere chi ancora non le ha affrontate, o le sta affrontando per la prima volta. C’è sempre una prima volta per tutti e questo libro è un buon deterrente per poter entrare a far parte del meraviglioso mondo della Terra di Mezzo.
Il sottotitolo «Tra storie, lingue e paesaggi» è molto evocativo: l’autrice percorre le stesse strade che ha percorso Tolkien, gli stessi studi, i passi che ha compiuto nelle biblioteche e nei college di Oxford, e fa capire come nella vita del Professore siano stati importantissimi alcuni luoghi in cui ha vissuto o che, tristemente, sono entrati a far parte della sua vita. Tutti possono immaginare gli orrori della guerra, ma Tolkien ha deciso di infilarli anche nel suo Legendarium, creando un territorio come Mordor, così ostile e terrificante, come può essere stata la vita di trincea che il buon Professore ha dovuto vivere per un determinato periodo.
Personalmente la mescolanza della vecchia traduzione della Alliata con la nuova di Fatica non mi è piaciuta, ma tant’è, ormai ci sono entrambe e bisogna tenersi quella che per me è terribile per alcune cose – i nomi soprattutto. Sono una vecchia lettrice delle opere di Tolkien: le conosco da oltre vent’anni e penso di poter avere la presunzione di giudicare una traduzione nuova, avendola letta. Mai dare un opinione se non si è letto il libro, questo è il mio parere: mi sono fatta forza e ho letto la traduzione di Fatica. Mi è bastata una volta.
A parte questo aspetto, Sara Gianotto è molto informata e ha utilizzato una bibliografia poco varia, sì, ma densa di informazioni. Del resto, è una piccola guida, non è un’enciclopedia, e quanto riportato in bibliografia basta e avanza.
Avrei apprezzato qualche mappa o illustrazione, ma penso che dipenda dall’editore.
Ne consiglio la lettura a chi, come me, è appassionato di Tolkien, ma anche a chi si approccia al mondo del Professore per la prima volta.