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Morte nel chiostro – Marcello Simoni

Di Lettrice Per Passione
8 min

«I segni, per essere colti nel loro più intimo significato, vanno interpretati alla luce della ragione.»

Engilberta di Villers

Lettori della pagina, eccomi qui con una nuova recensione sull’ultimo libro di Marcello Simoni: «Morte nel chiostro», edito da La nave di Teseo.

Che dire, ormai Marcello è uno dei miei autori italiani preferiti in assoluto e, quando penso che non possa più stupirmi per la sua bravura, ecco che spunta con questo romanzo tutto al femminile, con protagoniste nuove, che vengono invischiate in una vicenda decisamente intrigante e colma di suspence.

Ci troviamo a Ferrara, nel 1187: papa Urbano III è appena spirato e in città sono tutti in fermento. La morte di un Pontefice non passa certo inosservata, soprattutto nella città in cui questa avviene. Engilberta di Villers è la badessa del monastero di San Lazzaro, un cenobio femminile che si trova poco fuori le mura della città e che viene scosso dalla morte di una sorella, suor Agata, che viene ritrovata impiccata nel pozzo del chiostro.
Una vicenda che sembra andare fuori dall’ordinario, se non che ad un esame più attento del cadavere della defunta spunta una croce nera sul palmo della mano, capovolta, a quanto pare.
È padre Vespertilio, il confessore del monastero e colui che impartisce i sacramenti e che celebra la messa, a scoprire insieme alla badessa Engilberta questo dettaglio scabroso, perchè riconduce in maniera inequivocabile al demonio.

La vicenda si ingarbuglia nel momento in cui Beatrice de’ Marcheselli, vedova e novizia del cenobio femminile di San Lazzaro, viene coinvolta dalla badessa in una ricerca che la porta a scoprire il cadavere di un giovane dai capelli biondi e ricci, ucciso da un taglio netto che gli ha aperto la gola da parte a parte. Il corpo viene rinvenuto tra i rovi, sul sentiero che conduce proprio al monastero.

Sullo stesso sentiero procede il carro del sacerdote, Vespertilio, che deve rientrare a Ferrara in tempi brevi, richiamato dal vescovo per via delle esequie del Pontefice: viene fermato, però, lungo la strada da due individui, Raterio di Psalmodie e Winda di Saint-Felix, diretti proprio al monastero per scoprire qualcosa di più su una reliquia rubata, che pare sia nascosta proprio tra le mura del cenobio! È qui che la vicenda si ingarbuglia, perchè suor Agata sembrava nascondere un segreto, così come il giovane cadavere che viene ritrovato nel bosco, nascosto tra i rovi, e la venuta dei due sodali, Raterio e Winda, che si professano inquisitori al servizio di Enrico de Marcy, cardinale in lizza per il successivo pontificato.

Si complica tutto man mano che la narrazione prosegue, ma Marcello ha questo suo modo di accompagnare il lettore nelle vicende dei suoi romanzi, facendogli seguire il suo filo logico, per giungere poi alla soluzione. È un susseguirsi di tasselli che si incastrano tra di loro, per farvi poi avere il quadro generale.

L’idea geniale di questo libro, oltre ai capitoli brevi che sono sempre un ottimo espediente per lasciare il lettore con il fiato sospeso e con la voglia di proseguire per vedere come si conclude la vicenda, è che tutto è scandito dalle ore canoniche, partendo dal Mattutino fino ad arrivare a Compieta, in sette capitoli più un prologo ed un epilogo, corredati dalle illustrazioni dell’autore, che sono sempre bellissime da vedere. Un giorno intero, scandito da moltissime vicende che si intrecciano tra di loro.

Non temete, però: alla fine tutto tornerà e vi ritroverete di nuovo a bocca aperta per la narrazione precisa, nutrita dalle ricerche storiche di Marcello, oltre che ovviamente un pizzico di licenza poetica e di racconto frutto della sua invenzione. Simoni è talmente abile ad intrecciare i due fronti, che i romanzi che scrive sono davvero perfetti.

Non ve ne pentierete, nemmeno questa volta.

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