Home Classici L’ultima legione e altri racconti di tanto tempo fa – Arthur Conan Doyle

L’ultima legione e altri racconti di tanto tempo fa – Arthur Conan Doyle

Di Lettrice Per Passione
7 min

Questo volumetto edito da Edizioni Clichy e a cura di Elisa Frassinelli è stata una vera scoperta.
Pensare che Arthur Conan Doyle abbia scritto solamente romanzi e racconti che hanno come protagonista Sherlock Holmes è un grosso errore.

Prima di tutto, Conan Doyle era un medico, un oftalmologo, per la precisione, e oltre alla professione medica aveva la passione della scrittura. C’è da dire che alcuni suoi personaggi, primo tra tutti il Dottor John Watson, un po’ rimandano a lui personalmente, per cui non c’è da stupirsi se in qualche modo ha voluto vivere in prima persone le avventure di uno degli investigatori più eccentrici e particolari della storia della letteratura.

In questo libro non troppo lungo, nell’introduzione di Elisa Frassinelli, è riportata una frase di Conan Doyle che mi ha colpita particolarmente e che lui scrive in una lettera alla madre. Ve la riporto qui di seguito: «Sto pensando di uccidere Holmes nel sesto […]. Mi distoglie dal pensare a cose migliori.».

Meno male che la madre poi l’ha dissuaso, anche se effettivamente devo dire che mi sto appassionando all’opera di Conan Doyle che non riguarda prettamente Holmes (anche se resta uno dei miei personaggi letterari preferiti).

Questo volume racchiude tredici racconti ambientati nell’antica Roma e non solo, ma il periodo diciamo che è quello. Si passa dalla Britannia, alla Gallia, alla Tracia e via dicendo. I personaggi dei racconti sono imperatori, soldati, condottieri, semplici schiavi. Conan Doyle era un appassionato di storia: spesso nei suoi racconti si trovano fondamenti storici, personaggi realmente esistiti, mescolati alla fantasia dell’autore, in uno stile di scrittura decisamente coinvolgente. Di questi tredici racconti, come dice anche Elisa Frassinelli nella sua introduzione, undici sono inediti in Italia e in questo volumetto l’editore ha voluto racchiuderli per tema, perchè bene o male sono tutti ambientati in quel periodo storico (ad eccezione di un paio). Il libro si compone del racconto che dà il titolo alla raccolta, oltre che L’ultima galea, Attraverso il velo, L’arrivo degli Unni, La gara, Il primo carico, Un iconoclasta, Massimino il Gigante, La stella rossa, Lo specchio d’argento, Ritorno a casa, Un punto di contatto e Il centurione.
Tutti i racconti non sono lunghi più di quindici pagine, e la brevità degli stessi fa sì che si possa leggerne uno e poi chiudere il libro: non sono collegati tra loro, sono tutti a se stanti. Il bello di questa raccolta è proprio questo: una volta letto un racconto, si può decidere se proseguire con il successivo, se saltarne un paio, se chiudere il libro e ritornarci dopo qualche giorno.

Il senso di questa raccolta, scritta nel tardo Ottocento, è quello di dare una visione patriottica dell’Impero Romano, cosa che, mescolando realtà e finzione, non è propriamente attendibile, ma si sa, Conan Doyle era affascinato dalla storia, ma anche dalla fantasia, con la quale ha creato personaggi decisamente brillanti.

Ci sono alcuni racconti che mi sono piaciuti più di altri, lo ammetto, ma il bello delle raccolte è anche questo, alla fine. Si trova sempre qualcosa che colpisce più di qualcos’altro.

Se vi piace l’Impero Romano e le sue storie e i suoi miti, allora vi consiglio vivamente di leggere questo libro e di scoprire che un pizzico di fantasia, unita alla storia, crea dei piccoli capolavori.

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