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La libreria dei sogni possibili – Jeff Deutsch

Di Lettrice Per Passione
10 min

«Ci sono alcuni libri, lo sappiamo, la cui sola vicinanza ci procura piacere, anche se rimangono non letti.»

Jeff Deutsch

Buon pomeriggio, lettori e lettrici che capitate tra le pagine di questo blog!

Oggi vi porto a scoprire questa meraviglia che mi ha ispirata subito, fin da quando ho visto la copertina del libro, posizionato sullo scaffale delle novità nella mia libreria di fiducia.
Inizialmente mi sono detta: “Chissà che tipo di guida è?”
Sfogliando le pagine, mi sono resa conto che è sì una guida, ma è anche la storia di una libreria, la Seminary Co-op di Chicago, che da libreria in un seminterrato di un college è diventata la prima libreria non-profit con la missione di vendere libri.

È scritto in maniera colloquiale, in prima persona proprio dall’autore, Jeff Deutsch, che è anche il direttore della libreria stessa.

Vi domanderete, allora, perchè il sottotitolo dice che è una “Guida per esploratori di storie e scaffali”? Beh, perchè in realtà, dopo una nutrita introduzione di ben quindici pagine, si passa alla trattazione dei vari capitoli: sono cinque soltanto e ciascuno di essi ha un determinato argomento – lo spazio, l’abbondanza, il valore, la comunità e il tempo. Oltre a questi, e ai ringraziamenti, ci sono più di venti pagine tra note, bibliografia ed indice dei nomi.

Più che una guida, la prima parte parla proprio della storia della Seminary Co-op (e non solo), di come è passata dall’essere una libreria nel seminterrato del Chicago Theological Seminary – da qui il suo nome – e per motivi di spazio si è spostata un isolato più in là. Per quanto riguarda i titoli dei vari capitoli, voi probabilmente penserete che quando si parla di storia ci sia solamente quella: beh, non è così, perchè Jeff Deutsch affronta vari argomenti, come ad esempio la classificazione dei libri, la disposizione sugli scaffali e le decisioni che hanno portato il direttore a trasferire la libreria dal seminterrato all’attuale sede.

Si affronta poi una parte relativa alla biblioteconomia, quella materia che chi studia lettere, o storia, all’università dice sempre “Ma cosa me ne faccio della biblioteconomia?”. Beh, ci sono cinque leggi fondamentali che regolano questa disciplina, scritte proprio da colui che coniò il termine, e pensate un po’ è stato un matematico – S. R. Ranganthan. Ebbene, eccole qui:

1. I libri sono fatti per essere usati;
2. A ogni lettore il suo libro;
3. A ogni libro il suo lettore;
4. Risparmia il tempo al lettore;
5. La biblioteca è un organismo che cresce.

Soprattutto l’ultimo principio è quello che viene affrontato in questo secondo capitolo e in maniera molto ampia. Si passa persino, nel terzo capitolo, ad affrontare il valore del libro, di qualunque libro il lettore tenga in mano e sia fatto di carta. Tutto questo ha un valore ben specifico, che non viene quantificato necessariamente in denaro. Il valore di un libro è qualcosa di intrinseco al libro stesso: nel momento in cui viene prodotto, in cui viene acquistato o regalato, il libro trova una casa, occupa un piccolo spazio all’interno dell’universo di librai, delle librerie, delle biblioteche, delle case dei lettori. Tutto questo porta ad esaminare la comunità stessa dei lettori, che è sicuramente qualcosa di eterogeneo, perchè ciò che accomuna i lettori, guarda caso, è proprio il libro.

Jeff Deutsch affronta anche il valore e il significato del tempo: tempo che serve per leggere, che serve per gestire una libreria come la Seminary Co-op. Tempo che viene dedicato alla scelta del libro.

Queste pagine sembrano essere destinate solamente ai librai, forse per tutti i tecnicismi e gli scrittori, i filosofi, i poeti che vengono citati in poco meno di 150 pagine (note, bibliografia ed indice esclusi). Eppure, se leggete con attenzione, scoprirete che le parole che Jeff scrive sono dedicate a tutti coloro che, in un modo o nell’altro, amano i libri: dai librai, ai bibliotecari, agli editori, ai produttori di materie prime necessarie alla fabbricazione dei libri, a noi lettori, ultimi in questo elenco, ma non certo ultimi per importanza.

Se non ci fossimo noi lettori, le librerie non sopravvivrebbero.
Questo libro non ha una dedica vera e propria scritta nella primissima pagina, prima di iniziare a leggerlo.
La vera dedica è l’epilogo di questo meraviglioso viaggio, che si trova in fondo al libro, dopo questi cinque capitoli da affrontare: un epilogo intitolato “La buona libreria”.

A voi, lettori, io dedico questa recensione e vi consiglio di farvi un favore e leggere questo libro meraviglioso.
C’è tanta verità tra le sue pagine, così come tanto amore per i libri stessi, le librerie, i lettori e per il lavoro che fanno tutti i librai del mondo. Ci vuole pazienza, interesse e soprattutto tanta, tantissima passione per farlo.
A voi, lettori, io dedico questa recensione e vi consiglio di farvi un favore e leggere questo libro meraviglioso.
C’è tanta verità tra le sue pagine, così come tanto amore per i libri stessi, le librerie, i lettori e per il lavoro che fanno tutti i librai del mondo. Ci vuole pazienza, interesse e soprattutto tanta, tantissima passione per farlo.

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