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In treno con l’assassino – Alexandra Benedict

Di Lettrice Per Passione
8 min

«Era la magia dei treni. Il mondo sembra scivolarti accanti mentre tu stai fermo, e comunque, in qualche modo, arrivi sempre a destinazione. Se solo anche la vita fosse così.»

Alexandra Benedict

Eccomi qui, con una collaborazione dopo tanto tempo.
Da questo punto di vista sono stata un po’ latitante, ma sto recuperando pian piano, partendo da questo giallo che mi è stato inviato gentilmente, in copia digitale, da Newton&Compton Editori.

In realtà questo libro mi ha ispirata subito per una cosa: un viaggio verso la Scozia. Mettici un assassino su un treno, un pizzico di Agatha Christie – perchè sembra davvero di essere in «Assissinio sull’Orient Express», ed ecco fatto.

La vicenda si svolge su un treno diretto a Fort William, in Scozia, partito in ritardo, la Vigilia di Natale, a causa del maltempo. Un treno su cui viaggiano i passeggeri più disparati: abbiamo un gruppo di studenti che partecipano a dei quiz per finire in televisione e che stanno tornando a casa dalle loro famiglie. Abbiamo una madre e un figlio che stanno viaggiando in seconda classe, insieme al loro gatto, Moustache. Abbiamo una famiglia numerosa, un padre, una madre e quattro figli delle età più disparate. C’è anche una coppia di personaggi famosi, che stanno andando a festeggiare il Natale proprio in Scozia. Abbiamo una giovane ragazza, Ember, con il suo cappotto rosso, che se ne sta sempre in disparte. C’è il personale del treno, che consiste della macchinista, Bella, dell’addetto alla ristorazione, Oli, e del controllore, Beefy.
Poi c’è Roz Parker, una poliziotta che è andata in pensione da poco e che sta tornando a casa da sua figlia, che sta per partorire e come regalo di pensionamento le hanno pagato un viaggio in prima classe su questo treno di lusso che arriva proprio a Fort William.

Sembra un viaggio tranquillo, finchè non ci scappa il morto (un po’ ovvio, visto il titolo del libro).

La vicenda non sembra così banale come appare: ciascun passeggero ha la sua vita, le sue vicende e accadimenti, il suo passato ingombrante. Durante tutta la narrazione, la vicenda che accompagna Roz è sempre presente, mentre quelle degli altri passeggeri vengono scoperte via via, man mano che la narrazione prosegue.

I personaggi vi vengono presentati nella prima parte del libro, con qualche sfumatura, ma non troppe, per lasciarvi un po’ di dubbi in merito all’assassino e agli omicidi che si verificano.
Il punto è che il primo omicidio sembra così banale che viene accusato il primo sospettato plausibile, quello che sembra essere il più papabile tra gli assassini.
Curioso come le vicende si ingarbugliano e si muovono verso un altro punto di vista.

Questo libro in parte mi è piaciuto, in parte mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca. Mi è piaciuto perchè la scrittura è scorrevole, mentre le vicende sono un po’ troppo ridondanti, secondo me. C’à un continuo voler rimarcare sulla storia di Roz, sulla sua vita, che in realtà non è utile ai fini del romanzo, a parte un fatto che le è accaduto.

Ho trovato invece intrigante tutto lo sviluppo legato agli omicidi. Qui l’autrice vi porta a pensare di essere riusciti a comprendere chi sia l’assassino, invece poi vi sconvolge il punto di vista, andando a parare da un’altra parte.

Quello che più mi ha fatto sorridere sono i giochi interattivi che si trovano all’interno del libro: all’inizio ci sono una serie di titoli e parole che, se vi va, potete provare a rintracciare nel testo, mentre lo leggete (io sono riuscita a trovarne solo otto su quindici) e in fondo al libro, proprio alla fine ci sono una serie di quiz a cui potete rispondere.

Non è un libro che consiglierei così a caldo, perchè comunque vengono affrontati anche temi abbastanza pesanti, che si concatenano a tutta la vicenda e agli omicidi che si verificano. Se volete un giallo ambientato durante il periodo di Natale, che vi faccia riflettere oltre che provare a risolvere enigmi, allora sì, è il libro che fa per voi.

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