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Fugit – L’ombra del tempo – ABEditore

Di Lettrice Per Passione
8 min

«Vecchio ed alato dio, nato col sole
Ad un parto medesmo e con le stelle
Che distruggi le cose e rinnovelle
Mentre per torte vie vole e rivole […]»

Torquato Tasso, Il Tempo

Il Tempo.
Che concetto particolare. Sembra sempre che ci manchi, ma allo stesso tempo che non sia mai abbastanza.
Questa raccolta di racconti, edita dalla mia casa editrice del cuore, ABEditore, è davvero bellissima.
Tutti i loro libri lo sono, ma ogni volta, quando penso che abbiano davvero superato loro stessi – basta guardare le loro ultime edizioni. Questo libro è stato curato da Lorenzo Incarbone, responsabile grafico della casa editrice, ha una prefazione di Sara Elisa Riva, e i racconti sono tradotti dagli abili traduttori della bottega, ovvero: Rosangela Amato, Elisa Frassinelli, Antonia Mattiello, Isabel Anahi Arias, Federica Marsili, Francesca Cavallucci, Annarita Tranfici.

In questo libro trovate racconti di P’u Sung Ling, Frederick Cowles, Edith Nesbit, Arthur Conan Doyle, Nathaniel Hawthorne, Stephen Leacock, Manuel Gutiérrez, Nàjera, Gustavo Adolfo Béquer, Edward Frederick Benson, William Feyer Harvey, Ulric Evan Daubeny, Eric Stanislaus Stenbock, Marcel Schwob, Mark Twain e Edgar Allan Poe.

Il libro è suddiviso in tre parti, Passato, Presente e Futuro, intervallate da un Prologo – denominato Principio, un Intermezzo e un Epilogo – denominato Fine.

Sono quindici racconti e potessi snocciolare una piccola recensione per tutti e quindici lo farei volentieri, ma poi non verrebbe una recensione, ma un articolo vero e proprio, cosa che non mi dispiacerebbe affatto, ci mancherebbe, ma così toglierei il gusto a voi di leggere questa bellissima raccolta.

Vi posso invogliare a farlo, questo sì, e spero di riuscire nel mio intento.

Partiamo dalla parte grafica, perchè anche quella, oltre al contenuto, vuole la sua parte.
Lorenzo ha un’abilità nascosta, probabilmente, perché di tutti i libri della casa editrice che ho – e ora li ho proprio tutti – mi sono sempre stupita delle scelte grafiche: ogni incisione, ogni illustrazione, ogni cornice, ogni copertina viene scelta con meticolosità e soprattutto viene accostata a racconti con cui si sposano a dovere.
Non è una cosa scontata, l’aspetto grafico: si dice che l’occhio vuole la sua parte. Beh, nei libri editi ad Abeditore, la parte c’è sempre. È una questione di scelte, non sempre facili, dal momento che di materiale se ne trova davvero tantissimo. Incisori e disegnatori, nel corso dei secoli, hanno lasciato moltissimo su cui lavorare.
L’abilità sta nella scelta giusta al momento giusto, e Lorenzo questo lo sa fare benissimo.

La scelta dei racconti è, a parimerito, della grafica, qualcosa che richiede tempo e di menti abili che rendono perfettamente fruibile il racconto in sè. Sì, perchè i traduttori sono per me importanti tanto quanto gli scrittori. È grazie a loro se il lettore si sente spaventato, coinvolto, e soprattutto affascinato dalla scrittura e dal racconto in sè. La Bottega dei Traduttori è una realtà che valorizza i traduttori che decidono di affiliarsi e, non so voi, ma sarà che ormai conosco ABEditore così bene da considerarli davvero come una famiglia, eppure la Bottega è una realtà semplice, che ha a disposizione traduttori che tengono al loro lavoro e che riescono in qualche modo a catapultarti nei racconti, facendoti ritrovare a camminare con uno spettro, a soffrire con un uomo che torna a casa dopo tanto tempo e la moglie non lo riconosce più, ad immaginarti figure dentro ad uno specchio, e via dicendo.

Dei racconti che sono racchiusi in questa raccolta ho apprezzato moltissimo «La cornice d’ebano» e «L’imbuto di cuoio», scritto da Arthur Conan Doyle, che non conoscevo, mentre ho trovato stranissimo quello di «Rip Rip. Lo spettro». Edgar Allan Poe non c’è nemmeno bisogno di commentarlo: il dialogo tra Una e Monos è tanto assurdo, quanto coinvolgente e pieno di sensazioni ed emozioni che ti restano incollate addosso.

Vi ho convinti? Spero proprio di sì, perchè questo libro, come tutti quelli delle case editrici, vale assolutamente la lettura.

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