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Fame di storie – Gianni Minà

Di Lettrice Per Passione
7 min

«Ho raccontato, ma ho anche lottato molto per sostenere il valore, ogni giorno sempre più fragile, della libertà di espressione e del diritto di essere informati.»

Gianni Minà

Oggi vi porto la recensione di questa collaborazione, di cui ringrazio Roberto Nicolucci Editore per avermi inviato la copia gratuitamente.

Gianni Minà è morto quest’anno, il 27 marzo.
Quest’anno il mondo ha perso un grande Giornalista. Sì, con la G maiuscola, perchè Gianni Minà, torinese di nascita, ma adottato dal mondo, era davvero un giornalista nel verso senso del termine.

Di quelli che si pagano i viaggi da soli per cercare la notizia, di quelli che non pensano alla fama, ma ad intervistare persone che sono diventate famose per aver raggiunto dei traguardi.

Gianni Minà, grazie alla sua intraprendenza, è arrivato a Roma e ha intervistato l’allora campione Zàtopek, mezzofondista e maratoneta. Si è pagato un viaggio per arrivare a Miami ed intervistare a bordo ring proprio Cassius Clay, meglio conosciuto come Muhammad Ali, pugile decisamente noto per le sue imprese sportive. Ha avuto il coraggio di andare fino in America, nel 1982, per arrivare a bordo ring e fare qualche domanda al campione del momento.

Non solo per lo sport è famoso, Gianni Minà: ha spaziato in numerosi campi. Dal cinema, alla musica, alla letteratura, alla politica, ha avuto l’onore di intervistare Robert De Niro, Sergio Leone, di passare qualche ora sul set di «C’era una volta in America» (gran bel film, tra l’altro!), di stare accanto a Gabriel García Márquez, Gabo per gli amici, il quale l’ha accompagnato in un viaggio in Colombia e non solo, perchè con lui Gianni ha stretto una grande amicizia.
Gianni Minà ha intervistato Fidel Castro e non solo una volta.
In quella prima volta, quel primo incontro con Gabo, si è innamorato dell’America Latina, quella delle lotte, della resistenza, quella di Lucho, di Luis Sepùlveda, di cui in questo libro c’è un bellissimo scatto che è diventato famoso e speravo tanto fosse stato inserito, perchè Gianni è diventato amico anche di Luis.

Questo libro narra la vita di Gianni Minà. È stato scritto da lui e assemblato grazie alla Fondazione Gianni Minà, che potete trovare anche a questo link, la quale ha dato la disponibilità per il materiale fotografico, per l’archivio, ed è stato scritto anche da Gianni Minà stesso, che intorno agli anni Duemila ha iniziato a raccogliere tutte le foto, tutte le testimonianze, le interviste, il materiale necessario a pubblicare questo libro.

Perchè fame di storie? Perchè, come ha ben detto Gianni Minà, nessuno può fermare i sognatori. Lui aveva fame di storie e di quelle si è nutrito e le ha donate al mondo, perchè la sua filosfia era questa: dedicare al mondo le sue scoperte, le sue interviste, le sue esperienze, così che il mondo sapesse che la libertà di informazione e di espressione fosse sempre fruibile e alla portata di tutti.

I giornalisti non hanno che da imparare da un maestro come lui.
La sua perdita si è fatta sentire, almeno per quanto mi riguarda. Ho seguito la sua carriera fin da quando avevo quindici anni e per me Gianni è stata una figura importante, soprattutto per i suoi reportage.

Questo libro è un capolavoro di testimonianze e vi consiglio assolutamente di leggerlo.

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