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Atlante dei luoghi maledetti – Olivier e Sybille Le Carrer

Di Lettrice Per Passione
9 min

«In materia di maledizioni, non si esagera dicendo che l’umanità l’ha scampata bella.»

Olivier Le Carrer

Chi mi conosce sa anche quanto mi piacciano gli atlanti.
Fin da piccola ho avuto una passione per la geografia: quando ho letto per la prima volta «I pirati della Malesia» di Salgari ho voluto prendere l’atlante di casa per vedere dove diavolo fosse la Malesia, perchè mica lo sapevo a undici anni.

Da lì, quando ho scoperto Corto Maltese, ogni volta che leggevo un fumetto di Hugo Pratt avevo con me un atlante. La stessa cosa è successa con i romanzi storici e, per quanto le mappe possano essere inventate, anche nei romanzi fantasy.

Per me le mappe sono importantissime, per cui, quando Bompiani ha deciso di pubblicare questa collana di atlanti, mi ci sono fiondata subito e li ho acquistati tutti (ne ho sette, tutti diversi tra loro)

Stilisticamente ed esteticamente sono una bellezza per gli occhi. Ci sono illustrazioni e mappe davvero ben dettagliate e in sintonia con l’argomento trattato.

Per il mese di ottobre, il mio #spookyoctober ho deciso di raggruppare un po’ di libri a tema autunnale/halloween o comunque in sintonia con il periodo. Questo libro che vado a recensire oggi è in realtà una rilettura, ma mi sembrava adatta al periodo, per cui, eccomi qua!

Dopo una prefazione in cui i luoghi maledetti vengono suddivisi in tre categorie – i luoghi maledetti per eccellenza, in cui sono accadute vicende rimaste irrisolte (come il triangolo delle Bermuda), luoghi che per qualsiasi motivo naturale guastano in modo duraturo la vita delle popolazioni locali o rappresentano un pericolo reale, e luoghi che sono stati resi invivibili dall’essere umano.
Tutti sono mescolati tra le varie zone e si parte dall’Europa, per arrivare al Mediterraneo e all’Africa Australe, per raggiungere l’Oceano Indiano, il Golfo del Bengala, l’Oriente e l’Oceania, l’America, le Isole del Nuovo Mondo fino a raggiungere l’Atlantico e le sue sponde.

Ci sono quaranta luoghi in tutto il mondo, a cui sono dedicate due o tre pagine, all’interno delle quali troverete la vicenda per cui sono considerati luoghi maledetti, insieme ad una mappa che vi indica dove si trova di preciso il tale luogo. Mi raccomando! È sconsigliatissimo andarci, se non volete incorrere in qualche vicenda che vi potrà arrecare danno, ma se siete temerari potrete visitare Norimberga. in Germania, la cui piazza all’epoca del regime hitleriano doveva diventare la sede di determinati edifici e del campo marzio in un progetto dell’architetto Albert Speer, di cui ora sopravvive Grosse Strasse e un edificio soltanto, la vecchia caserma delle SS, adibito ora al Commissariato per i Rifugiati. Oppure potete recarvi nel famigerato Triangolo delle Bermuda, dove gli aerei – e non solo – spariscono e ad oggi nessuno è riuscito a risolvere il mistero di quelle acque. Se invece siete amanti dei pipistrelli, nel parco nazionale di Kasanka, in Kenya, potreste ricredervi su questa vostra passione: qui di pipistrelli ce ne sono fin troppi. Il problema è che non si sa da dove vengono, nè dove vanno. Sì, perchè si fermano per un determinato periodo e poi spariscono. A Gur-I-Amir, invece, è sepolto, o meglio era sepolto, Tamerlano. Già, ma vi ricordate cosa si diceva di Tamerlano? Si era fatto incidere sulla lapide della sua tomba questa frase: «Quando tornerò alla luce del giorno, il mondo tremerà». Ebbene, quando la sua salma è stata riesumata e portata alla luce del sole, il 22 giugno 1941, la Germania partiva all’assalto dell’Unione Sovietica. In Australia, nemmeno a parlarne, esistono creature terrificanti: come il coccodrillo di mare, che con i suoi sette metri di lunghezza e la sua famelicità rende impraticabili le acque di Capo York; come se non bastasse, in queste acque esiste anche la medusa più velenosa del mondo, che è grande solamente 2,5 cm e il serpente di mare più letale: un bel vedere, agli occhi, ma guai ad avvicinarsi!

Il mondo è pieno di queste curiosità e di questi luoghi.
Le mappe sono belle anche per questo: gli atlanti servono a scoprire luoghi che per noi sono lontani, ma che ci sembrano più vicini, quando sulla carta ne vediamo le cartine o ne leggiamo le curiosità, spaventose o meno che siano!
Le mappe sono belle anche per questo: gli atlanti servono a scoprire luoghi che per noi sono lontani, ma che ci sembrano più vicini, quando sulla carta ne vediamo le cartine o ne leggiamo le curiosità, spaventose o meno che siano!

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